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Formaggi e sapori siciliani: un viaggio tra gusto e tradizione

Durata:

3 giorni / 2 notti

Città:

Agrigento - Cammarata - S. Giovanni Gemini – Favara

Tabella Immagini
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3 giorni / 2 notti Agrigento - Cammarata - S. Giovanni Gemini – Favara

Non si tratta di visitare o almeno non soltanto: perché questo viaggio nella memoria e nella tradizione tocca tutti e cinque i sensi. Siamo in Sicilia e qui non si può guardare senza gustare, non si può odorare senza toccare. Basta cercare la chiave giusta e si raggiunge un paradiso leggero e profumato, fatto di templi greci e riserve marine, centri d’arte e aziende saporite. Tutto è cultura e tutto sa di cultura, declinata nei suoi innumerevoli rivoli diversi. Qui la modernità vive a fianco della tradizione, i giovani pastori allevano greggi con antica sapienza, ma sbirciando il meteo sui social.

Siamo sui Monti Sicani, dove leggenda vuole che fosse l’antichissima Camilo, il regno del misterioso Kokalos, frammentato tra le grotte che ancora punteggiano il territorio: qui ancora oggi il mestiere del pastore è vissuto come secoli fa, seguendo antichi metodi e tradizioni tramandate di generazione in generazione.
Visitare la Valle dei Templi, poi, vuol dire non scordarsela mai più: si entra dal lato del Tempio di Giunone e ci si immette nella Via Sacra, a destra i campi, gli uliveti e, se siete fortunati, gli straordinari mandorli fioriti; a sinistra le mura dell’antica Akragas, e i monumenti che appaiono uno dopo l’altro, fino all’imponente e indimenticabile Tempio della Concordia, guardato a vista dall’Icaro caduto di Mitoraj. Ma quest’anno non si può dimenticare una visita dell’imponente telamone, appena ricostruito, un “guardiano” della Valle di quasi 8 metri che riesce a far comprendere le dimensioni del famoso Tempio di Zeus, andato perduto, e che era quasi il doppio del Partenone.

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Non si tratta di visitare o almeno non soltanto: perché questo viaggio nella memoria e nella tradizione tocca tutti e cinque i sensi. Siamo in Sicilia e qui non si può guardare senza gustare, non si può odorare senza toccare. Basta cercare la chiave giusta e si raggiunge un paradiso leggero e profumato, fatto di templi greci e riserve marine, centri d’arte e aziende saporite. Tutto è cultura e tutto sa di cultura, declinata nei suoi innumerevoli rivoli diversi. Qui la modernità vive a fianco della tradizione, i giovani pastori allevano greggi con antica sapienza, ma sbirciando il meteo sui social.

Siamo sui Monti Sicani, dove leggenda vuole che fosse l’antichissima Camilo, il regno del misterioso Kokalos, frammentato tra le grotte che ancora punteggiano il territorio: qui ancora oggi il mestiere del pastore è vissuto come secoli fa, seguendo antichi metodi e tradizioni tramandate di generazione in generazione.

Visitare la Valle dei Templi, poi, vuol dire non scordarsela mai più: si entra dal lato del Tempio di Giunone e ci si immette nella Via Sacra, a destra i campi, gli uliveti e, se siete fortunati, gli straordinari mandorli fioriti; a sinistra le mura dell’antica Akragas, e i monumenti che appaiono uno dopo l’altro, fino all’imponente e indimenticabile Tempio della Concordia, guardato a vista dall’Icaro caduto di Mitoraj. Ma quest’anno non si può dimenticare una visita dell’imponente telamone, appena ricostruito, un “guardiano” della Valle di quasi 8 metri che riesce a far comprendere le dimensioni del famoso Tempio di Zeus, andato perduto, e che era quasi il doppio del Partenone.