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e non perdere questa opportunità
Viaggi non per turisti ma per viaggiatori curiosi. Accompagnati da qualcuno che conosce davvero la Sicilia e che utilizza al meglio il tempo che avete a disposizione. Senza farvi perdere nulla di importante ma sorprendendovi con esperienze e incontri preclusi a un viaggiatore fai da te.
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TOUR ABSTRACT
Tra i luoghi dove vive l’eroe immaginario di Camilleri
“La sicilianità è, molto semplicemente, il prodotto di tredici o quattordici dominazioni
diverse che si sono susseguite in Sicilia. È il senso dell'isola”
(Andrea Camilleri)
È la Sicilia immaginaria del commissario Montalbano, la Sicilia di chiaro e di scuro, di bianco abbacinante e di ombre voluttuose che ha conquistato 69 Paesi del mondo, tanti sono quelli dove la serie televisiva è stata trasmessa, con un miliardo e duecento milioni di spettatori.
Si trovano qui lo specchio di mare dove il commissario nuota ogni mattina, l’ufficio dove risolve misteri e delitti, così come la stanza del questore dove spesso è costretto a fare i conti con il potere e le sue vigliaccherie. È qui – nel triangolo tra Ragusa, Modica e Scicli - che vive e si muove il commissario di Camilleri, lontano dalla Porto Empedocle, nell’Agrigentino, in cui lo scrittore è nato e che pure ha ispirato i suoi romanzi.
L’epicentro del set è Scicli, la meravigliosa cittadina dove le facciate settecentesche della via Mormino Penna sono – secondo l’Unesco – “un capolavoro del genio creativo umano dell’età tardo-barocca. Qui da non perdere la visita nella storica farmacia Cartia, il gioiello Liberty che è stato set de “La Stagione della caccia”. E ancora da visitare l’ufficio di Montalbano e quello del questore, entrambi nel palazzo municipale. Con delle sorprese e degli incontri esclusivi.
Altra tappa imperdibile è Ragusa, meraviglia rinata nel segno del barocco dopo il terremoto del 1693 che sconvolse tutto il Val di Noto, così si chiama questo lembo di Sicilia. Ragusa Ibla sembra un miraggio, con la piazza del Duomo – set consueto del commissario – che è un salone a cielo aperto. A pochi passi c’è il Circolo di conversazione, un luogo fuori dal tempo, una sequenza di specchiere, tende e sofà dove Zingaretti/Montalbano in questi anni non ha disdegnato di passare, a volte in compagnia degli altri attori. E con delle tappe gastronomiche da fare invidia anche a un buongustaio come lui, magari su una tavola apparecchiata in riva al mare.
A quindici chilometri, il Castello di Donnafugata, che svela fin dall’arrivo la sua maestosità: copre un’area di circa 2500 metri quadrati e svetta con la sua facciata in stile neogotico, coronata da due torri laterali. Probabilmente di origine quattrocentesca, visse il suo momento di gloria con il barone Corrado Arezzo de Spuches di Donnafugata che a fine Ottocento ne fece la sua dimora e che, con le sue forti influenze politiche, riuscì perfino a far modificare il tracciato della ferrovia in modo da farla passare nelle vicinanze del castello e avere la propria stazione. Il castello, diviso su tre piani, conta oltre 120 stanze, venti delle quali visitabili.
Infine – e in principio – la casa di Marinella, che nella realtà è Punta Secca, frazione del comune di Santa Croce Camerina, un borgo sul mare che sembra sospeso nel tempo. E dove si potranno scoprire storie su Montalbano che solo pochi appassionati conoscono.
INFORMAZIONI
+ La quota comprende:
4 notti a Ragusa
4 degustazioni di prodotti tipici con una bevanda analcolica inclusa
3 cene in ristoranti selezionati con bevande incluse
1 cena in ristorante stellato con bevande incluse
Guida locale accompagnatore per l’intero viaggio
Ingressi ai luoghi
*soggetta a riconferma all’atto della prenotazione.
La quota non comprende ciò che non è espressamente indicato.
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Tra i luoghi dove vive l’eroe immaginario di Camilleri
“La sicilianità è, molto semplicemente, il prodotto di tredici o quattordici dominazioni
diverse che si sono susseguite in Sicilia. È il senso dell'isola”
(Andrea Camilleri)
È la Sicilia immaginaria del commissario Montalbano, la Sicilia di chiaro e di scuro, di bianco abbacinante e di ombre voluttuose che ha conquistato 69 Paesi del mondo, tanti sono quelli dove la serie televisiva è stata trasmessa, con un miliardo e duecento milioni di spettatori.
Si trovano qui lo specchio di mare dove il commissario nuota ogni mattina, l’ufficio dove risolve misteri e delitti, così come la stanza del questore dove spesso è costretto a fare i conti con il potere e le sue vigliaccherie. È qui – nel triangolo tra Ragusa, Modica e Scicli - che vive e si muove il commissario di Camilleri, lontano dalla Porto Empedocle, nell’Agrigentino, in cui lo scrittore è nato e che pure ha ispirato i suoi romanzi.
L’epicentro del set è Scicli, la meravigliosa cittadina dove le facciate settecentesche della via Mormino Penna sono – secondo l’Unesco – “un capolavoro del genio creativo umano dell’età tardo-barocca. Qui da non perdere la visita nella storica farmacia Cartia, il gioiello Liberty che è stato set de “La Stagione della caccia”. E ancora da visitare l’ufficio di Montalbano e quello del questore, entrambi nel palazzo municipale. Con delle sorprese e degli incontri esclusivi.
Altra tappa imperdibile è Ragusa, meraviglia rinata nel segno del barocco dopo il terremoto del 1693 che sconvolse tutto il Val di Noto, così si chiama questo lembo di Sicilia. Ragusa Ibla sembra un miraggio, con la piazza del Duomo – set consueto del commissario – che è un salone a cielo aperto. A pochi passi c’è il Circolo di conversazione, un luogo fuori dal tempo, una sequenza di specchiere, tende e sofà dove Zingaretti/Montalbano in questi anni non ha disdegnato di passare, a volte in compagnia degli altri attori. E con delle tappe gastronomiche da fare invidia anche a un buongustaio come lui, magari su una tavola apparecchiata in riva al mare.
A quindici chilometri, il Castello di Donnafugata, che svela fin dall’arrivo la sua maestosità: copre un’area di circa 2500 metri quadrati e svetta con la sua facciata in stile neogotico, coronata da due torri laterali. Probabilmente di origine quattrocentesca, visse il suo momento di gloria con il barone Corrado Arezzo de Spuches di Donnafugata che a fine Ottocento ne fece la sua dimora e che, con le sue forti influenze politiche, riuscì perfino a far modificare il tracciato della ferrovia in modo da farla passare nelle vicinanze del castello e avere la propria stazione. Il castello, diviso su tre piani, conta oltre 120 stanze, venti delle quali visitabili.
Infine – e in principio – la casa di Marinella, che nella realtà è Punta Secca, frazione del comune di Santa Croce Camerina, un borgo sul mare che sembra sospeso nel tempo. E dove si potranno scoprire storie su Montalbano che solo pochi appassionati conoscono.