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e non perdere questa opportunità
Viaggi non per turisti ma per viaggiatori curiosi. Accompagnati da qualcuno che conosce davvero la Sicilia e che utilizza al meglio il tempo che avete a disposizione. Senza farvi perdere nulla di importante ma sorprendendovi con esperienze e incontri preclusi a un viaggiatore fai da te.
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TOUR ABSTRACT
Tra le meraviglie amate dai grandi visitatori del passato
“L'idea stessa di turismo nasce da qui. Si scendeva dalle terre più fredde
dell'Europa per vedere l'Italia, fino al luogo dove la luce
diventa abbagliante e la bellezza infinita: la Sicilia”
(Vittorio Sgarbi)
È la Sicilia del Grand Tour, la Sicilia dei viaggiatori stranieri che tra Settecento e Ottocento cercavano tra templi e rovine l’Arcadia perduta. Scrittori, poeti, artisti, o semplicemente rampolli aristocratici, che hanno lasciato descrizioni, incisioni, schizzi, pitture costruendo un immaginario straordinario sulla Sicilia. Albert Jouvin de Rochefort, Patrick Brydone, Jean Houel e soprattutto Goethe, secondo cui “è in Sicilia che si trova la chiave di tutto”. Ecco quindi un tour nella Sicilia orientale che ripercorre alcune tappe canoniche di questo viaggio.
Si parte da Catania, quella Catania che Dominique Vivant Denon, nel suo resoconto di viaggio criticava rifiutando la (splendida) ricostruzione barocca perché contraria alla classicità che cercava come unico valore estetico. La Catania delle terme, dei templi, degli anfiteatri, testimonianza di quel che era la città prima del terremoto del 1693 che la distrusse e da cui rinacque. Ma anche la Catania barocca, quella che altri osservatori stranieri amarono, con le chiese, le cupole, i camminamenti, i mercati, i palazzi nobiliari.
Da qui tappa a Taormina, la Taormina del fotografo tedesco Wilhem von Gloeden, che con le sue immagini scandalose di giovinetti efebici e seminudi la fece conoscere al mondo, la Taormina di Oscar Wilde, arrivato qui perché attratto dell’eco delle trasgressioni e della vita libertina. Capitale del lusso, arroccata aristocraticamente su un promontorio, con i suoi alberghi a cinque stelle e i negozi di griffe. Qui d’obbligo la visita al Teatro greco, il panorama a picco sul belvedere, ma anche un tour nella città snobbata dal turismo di massa che custodisce chiese, conventi, opere d’arte straordinarie, per concludere con un aperitivo esclusivo con vista sul mare.
Da qui Messina è a un passo. Messina la “falce” affacciata sullo Stretto, tra Scilla e Cariddi, i due mostri mitologici. Zancle, la città eroica, sopravvissuta a invasioni, conquiste, rivolte, e pure al devastante terremoto del 1908. La città del grande Antonello, la città da cui passò in fuga Caravaggio, artisti sommi di cui il Museo regionale della città raccoglie quattro capolavori, due dell’uno e due dell’altro, insieme con una sfilza di altre straordinarie opere d’arte. E poi una gita al vicino lago di Ganzirri, a gustare le specialità di pesce, con una visita esclusiva a una delle ville dei dintorni.
Infine rotta su Siracusa, con la sua Ortigia, a scoprire piazza Duomo che è un luogo da sindrome di Stendhal, con il gigante candido che un paio di millenni fa era un tempio greco e che oggi è la Cattedrale, con la chiesa di Santa Lucia alla Badia che custodisce un capolavoro di Caravaggio, con il Castello Maniace a picco sul mare, con le catacombe paleocristiane dove sembra di tornare indietro nel tempo. Tappa d’obbligo il Teatro che tra maggio e giugno, ogni anno, torna a ospitare le parole di Eschilo, di Sofocle, di Euripide, di Aristofane, per le rappresentazioni classiche. Verrebbe voglia di non andarsene mai.
INFORMAZIONI
+ La quota comprende:
3 notti a Catania
2 notti a Siracusa
4 degustazioni di prodotti
tipici con una bevanda analcolica
1 pranzo in ristorante selezionato
con una bevanda analcolica
5 cene in ristorante tipico con bevande incluse
Guida locale accompagnatore per l’intero viaggio
Ingressi ai luoghi
*soggetta a riconferma all’atto della prenotazione
La quota non comprende ciò che non è espressamente indicato.
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TOUR ABSTRACT
Tra le meraviglie amate dai grandi visitatori del passato
“L'idea stessa di turismo nasce da qui. Si scendeva dalle terre più fredde
dell'Europa per vedere l'Italia, fino al luogo dove la luce
diventa abbagliante e la bellezza infinita: la Sicilia”
(Vittorio Sgarbi)
È la Sicilia del Grand Tour, la Sicilia dei viaggiatori stranieri che tra Settecento e Ottocento cercavano tra templi e rovine l’Arcadia perduta. Scrittori, poeti, artisti, o semplicemente rampolli aristocratici, che hanno lasciato descrizioni, incisioni, schizzi, pitture costruendo un immaginario straordinario sulla Sicilia. Albert Jouvin de Rochefort, Patrick Brydone, Jean Houel e soprattutto Goethe, secondo cui “è in Sicilia che si trova la chiave di tutto”. Ecco quindi un tour nella Sicilia orientale che ripercorre alcune tappe canoniche di questo viaggio.
Si parte da Catania, quella Catania che Dominique Vivant Denon, nel suo resoconto di viaggio criticava rifiutando la (splendida) ricostruzione barocca perché contraria alla classicità che cercava come unico valore estetico. La Catania delle terme, dei templi, degli anfiteatri, testimonianza di quel che era la città prima del terremoto del 1693 che la distrusse e da cui rinacque. Ma anche la Catania barocca, quella che altri osservatori stranieri amarono, con le chiese, le cupole, i camminamenti, i mercati, i palazzi nobiliari.
Da qui tappa a Taormina, la Taormina del fotografo tedesco Wilhem von Gloeden, che con le sue immagini scandalose di giovinetti efebici e seminudi la fece conoscere al mondo, la Taormina di Oscar Wilde, arrivato qui perché attratto dell’eco delle trasgressioni e della vita libertina. Capitale del lusso, arroccata aristocraticamente su un promontorio, con i suoi alberghi a cinque stelle e i negozi di griffe. Qui d’obbligo la visita al Teatro greco, il panorama a picco sul belvedere, ma anche un tour nella città snobbata dal turismo di massa che custodisce chiese, conventi, opere d’arte straordinarie, per concludere con un aperitivo esclusivo con vista sul mare.
Da qui Messina è a un passo. Messina la “falce” affacciata sullo Stretto, tra Scilla e Cariddi, i due mostri mitologici. Zancle, la città eroica, sopravvissuta a invasioni, conquiste, rivolte, e pure al devastante terremoto del 1908. La città del grande Antonello, la città da cui passò in fuga Caravaggio, artisti sommi di cui il Museo regionale della città raccoglie quattro capolavori, due dell’uno e due dell’altro, insieme con una sfilza di altre straordinarie opere d’arte. E poi una gita al vicino lago di Ganzirri, a gustare le specialità di pesce, con una visita esclusiva a una delle ville dei dintorni.
Infine rotta su Siracusa, con la sua Ortigia, a scoprire piazza Duomo che è un luogo da sindrome di Stendhal, con il gigante candido che un paio di millenni fa era un tempio greco e che oggi è la Cattedrale, con la chiesa di Santa Lucia alla Badia che custodisce un capolavoro di Caravaggio, con il Castello Maniace a picco sul mare, con le catacombe paleocristiane dove sembra di tornare indietro nel tempo. Tappa d’obbligo il Teatro che tra maggio e giugno, ogni anno, torna a ospitare le parole di Eschilo, di Sofocle, di Euripide, di Aristofane, per le rappresentazioni classiche. Verrebbe voglia di non andarsene mai.